I miei collage nascono da un amore fuori dal comune per la carta, per le riviste degli anni ’30-’40-’50, riviste patinate contemporanee, per i vecchi libri, dizionari, enciclopedie e per materiali di scarto. L’amore per la letteratura la poesia e il cinema contribuiscono alla loro realizzazione.

É vero tagliare ed incollare è semplice, ma è quel tempo sospeso e magico che si crea tra l’incontro della carta giusta e la sua equilibrata composizione finale come fosse un fotogramma, dove viene catturata e fermata una frequenza visiva e al tempo stesso emotiva, che fa del collage un’esperienza di vita.

Si, è proprio così durante la creazione di un collage che entrano in gioco, il prendersi il  tempo necessario per scegliere proprio quel pezzettino di carta, l’attenzione e la cura nell’adagiare la carta e farla dialogare con le altre DIVERSE ma compatibili oppure a volte diametralmente distanti ma che trovano il loro modo per dialogare, nel TROVARE il GIUSTO EQUILIBRIO di colori e spessori, nella capacità di selezionare, di lasciare andare, di scartare e di trattenere, il sorprendersi e aprirsi all’inaspettato, accettare la casualità e i rovesciamenti di significato.

Ecco tutto ciò mi capita quando realizzo un collage.

Lo confermo.